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La Tecnologia CNT, soluzione scientifica contro l’umidità di risalita, ideata dall’ing. Michele Rossetto, prima di essere considerata ufficialmente efficace, ha dovuto affrontare e superare diverse fasi. La prima, durata tre anni – dal 2009 al 2012 – è stata caratterizzata dalle attività di monitoraggio realizzate dal Laboratorio Fi.T.Be.C. del Politecnico di Milano sui primi impianti installati a partire dal 2009. Solo dopo il terzo anno, in seguito alle verifiche conclusive, il Laboratorio del Politecnico ne ha dichiarato scientificamente l’efficacia. Proprio agli inizi di questa prima fase di valutazione, precisamente nel 2010, il dott. Francescopaolo Granata, medico specializzato in allergologia e immunologia clinica presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II” di Napoli, in qualità di privato cittadino, ha installato la Tecnologia CNT nella propria abitazione, compromessa dall’umidità di risalita capillare, sfidando lo scetticismo di tecnici e consulenti che vigeva a quell’epoca rispetto alla nuova tecnologia.

Possiamo quindi considerare il dott. Granata un cliente pioniere della Tecnologia CNT poiché, fidandosi soprattutto del proprio istinto, ha liberato definitivamente la propria abitazione dall’umidità di risalita.

Come è venuto a conoscenza della Tecnologia CNT?

«Ho scoperto la Tecnologia e il Gruppo Leonardo Solutions – Domodry grazie a una ricerca personale fatta su Internet, poiché avevo necessità di risolvere il problema dell’umidità di risalita capillare che, nel 2009, aveva colpito la mia abitazione. Il fenomeno è stato causato dall’acqua presente nel terreno circostante, acqua che è stata poi completamente assorbita dalle murature in tufo della casa, rendendola invivibile. All’epoca i tecnici e i consulenti a cui mi ero rivolto non conoscevano ancora la Tecnologia CNT e ritenevano impossibile che un piccolo dispositivo potesse risolvere un problema così importante».

Perché, nonostante i pareri contrari, ha deciso di procedere con l’installazione?

«A convincermi è stata una telefonata con un funzionario della Curia di Milano, che mi ha riferito dei risultati molto promettenti che già si stavano riscontrando in diverse strutture ecclesiastiche gravemente affette da umidità di risalita e nelle quali era stata installata la CNT. Mi sono fidato, pensando che la Curia non poteva avere motivo di raccontare il falso».

Quando è stato installato il sistema nella sua abitazione? E quali benefici e vantaggi ha potuto constatare?

«L’installazione è avvenuta il 10 luglio del 2010, esattamente tredici anni fa. Abbiamo quindi aspettato il tempo necessario perché la Tecnologia mostrasse i suoi effetti, che dopo due anni sono stati dimostrati, oltre che dai controlli termografici, soprattutto dal miglioramento della qualità di vita nella nostra abitazione. Un solo apparecchio posto al centro della casa, di circa 140 mq, è riuscito a eliminare completamente l’acqua presente nelle murature, rimuovendo persino l’umidità della cantina. La Tecnologia ha portato, inoltre, un notevole risparmio in termini di manutenzione, perché dal 2010 non ho più dovuto ripristinare gli intonaci, né intervenire sulle murature – sia interne che esterne – se non per ragioni puramente estetiche. L’efficacia è dimostrabile anche visivamente, poiché proprio accanto alla mia abitazione si trova quella di un mio parente, anch’essa colpita dal fenomeno dell’umidità di risalita come in precedenza era la mia. Le differenti condizioni delle due strutture, che tra loro distano meno di dieci metri, sono evidenti a occhio nudo: la mia (con tecnologia CNT) è completamente asciutta, mentre nell’altra (senza CNT) si può vedere ancor oggi in maniera chiara il livello raggiunto dalla risalita capillare dell’acqua».

La sua è una doppia testimonianza, da una parte quella di un privato cittadino, dall’altra quella di un medico allergologo. Quali sono le conseguenze di un ambiente umido sulla salute degli occupanti?

«L’aria umida è un elemento aspecifico che di per sé può indurre una broncocostrizione in soggetti predisposti e contemporaneamente favorisce il proliferare di due degli allergeni domestici più diffusi, muffe e acari della polvere che possono provocare l’asma bronchiale.

Nei pazienti già affetti da problemi respiratori, l’aria umida non farà che peggiorare le sue condizioni di salute a causa della broncocostrizione.

L’anamnesi, in qualità di allergologo, inizia proprio chiedendo al paziente se l’abitazione in cui vive è umida. Un ambiente in cui proliferano gli allergeni esercita una pressione sul paziente suscettibile, determinando indirettamente la sensibilizzazione o il peggioramento dei soggetti allergici.

Quindi, per salvaguardare la nostra salute, è necessario rendere gli ambienti di vita salubri, prima di tutto eliminando l’umidità, obiettivo facilmente raggiungibile grazie alla Tecnologia CNT, una soluzione scientifica in grado di salvare dal deterioramento non solo la nostra casa, ma anche la nostra vita».

FRANCESCO PAOLO GRANATA

 Specialista Ambulatoriale in Allergologia ed Immunologia Clinica, U.O.C. di Medicina Interna e Immunologia Clinica, Dai di Medicina Interna, Patologia Clinica e Malattie Infettive presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II” di Napoli. È responsabile dell’esecuzione di spirometrie e test di broncoreversibilità e delle attività cliniche ambulatoriali. Dal 2008 partecipa alle attività cliniche ed assistenziali dell’Area Funzionale di Immunologia Clinica ed Allergologia.

 

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